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Intervista con Giovanna Martellato, Mobility Manager di ISPRA

Quattro chiacchiere con il Mobility Manager” 

Oggi, nella rubrica “Quattro chiacchiere con il Mobility Manager”, siamo entusiasti di presentarvi Giovanna Martellato, Mobility Manager di ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, un ente pubblico di ricerca. Nell’intervista, affronteremo alcune delle sfide principali che ISPRA ha affrontato nella gestione della mobilità aziendale e come si è confrontata con esse. Esploreremo le azioni concrete messe in atto per promuovere la mobilità sostenibile tra i dipendenti e come è stato misurato il successo di tali iniziative. Discuteremo anche su come vengono valutati e selezionati i mezzi di trasporto o le soluzioni di mobilità offerte ai dipendenti, prendendo in considerazione criteri specifici. Inoltre, ci addentreremo nei dettagli dell’utilizzo di strumenti e tecnologie per monitorare e gestire la mobilità dei dipendenti, compreso il processo di raccolta e analisi dei dati relativi agli spostamenti. Infine, esamineremo le strategie di comunicazione e promozione delle iniziative di mobility management all’interno dell’azienda, insieme alle misure adottate per incoraggiare i dipendenti a adottare comportamenti di mobilità sostenibile. 

 

1. Quali sono le principali sfide che ISPRA affronta in termini di gestione della mobilità aziendale e come le affrontate?

ISPRA, ente pubblico di ricerca, opera in un contesto caratterizzato da potenzialità, insite nella natura delle missione e nella visione ambientale dell’ente, dalle capacità di gestione economica  secondo le regole della pubblica amministrazione e di organizzazione del lavoro anche a distanza.Ad esse si associa la specializzazione nel networking ambientale. Queste generano valore pubblico. Vi sono altresì criticità ricorrenti proprio in ambito pubblico che sono legate alle disponibilità economiche e alla complessa gestione delle stesse. Inoltre, è necessario considerare le priorità organizzative che derivano dal ruolo dell’Istituto e da una struttura poco flessibile articolata per contenitori verticali e gerarchie. 

La sede principale si trova a Roma, in prossimità della zona dell’E.U.R. dove lavorano circa mille dipendenti provenienti da un ampio bacino territoriale metropolitano, regionale ed extraregionale. 28 km al giorno è la distanza media percorsa dai dipendenti che si spostano con l’automobile da soli, quasi 60% si sposta oltre i 25 km, mentre il 25% compie uno spostamento superiore ai 60 km. 

Si aggiungono le caratteristiche di un contesto urbano, quello della città di Roma, con una forte dispersione urbana, che rende l’accessibilità della sede limitata alle diverse modalità di trasporto sostenibili. Le cause sono dovute ad una scarsa sicurezza stradale, ad un trasporto pubblico che non corrisponde pienamente alle esigenze dei pendolari, alla carenza di servizi in sharing in zona e per la connessione di prossimità alla stazione della metro,  alla insufficienza del servizio di metropolitana, all’assenza di coordinamento degli orari tra le varie modalità di trasporto collettivo,  alla mancanza di agevolazioni al trasporto pubblico, fino alla disponibilità di spazio da destinare al parcheggio delle auto private e al budget personale disponibile per la mobilità. 

Sicuramente la sfida principale fondata sulla realtà è quella di pesare le misure di progetto prima di tutto rispetto ai parametri di sostenibilità e benessere personali, come ad esempio il tempo e la sicurezza, bilanciandole con gli obiettivi di sostenibilità dell”ente e della collettività, quali la riduzione delle percorrenze urbane in automobile da solo. 

Strumenti fondamentali sono la comunicazione interna volta ad attivare l’ascolto e la ricettività, e la formazione una cultura della mobilità sostenibile, al fine di spingere alla partecipazione e alla collaborazione i dirigenti e i dipendenti, nella attuazione di misure concrete per gli obiettivi di mobilità sostenibile.  

Le difficoltà sono quelle di rompere abitudini consolidate, per spostarsi da una zona di confort nella consapevolezza di quanto sia importante il contributo del singolo al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità. Il riconoscimento di tale impegno personale interno ed esterno. La sovrabbondanza di stimoli e di informazioni dalle più disparate provenienze da cui siamo avvolti e che appesantiscono il nostro sistema cognitivo.

 

2. Quali azioni avete implementato per promuovere la mobilità sostenibile tra i dipendenti? Come misurate il successo di tali iniziative? 

ISPRA è un cantiere di studio del campione di dipendenti, dei loro comportamenti di mobilità, delle attitudini e propensioni e di sperimentazione di soluzioni di mobilità sostenibile a scala locale e urbana. 

Alcuni esempi: prima dell’emergenza sanitaria del Covid, è stato promosso un servizio di car sharing elettrico e somministrato un questionario sul carpooling di prossimità in occasione della dismissione di una navetta che ha dato risultati interessanti grazie all’attuazione di strategie mutuate delle scienze comportamentali.  

Tuttavia, l’incidenza del mobility management di ente dipende dalla applicazione delle misure interne ma è in funzione principalmente di quanto da quanto vengono accolte le richieste essenziali rivolte all’amministrazione comunale, quali la presenza di infrastrutture e servizi adeguati di mobilità sostenibile urbana. 

Aggiungo che il tasso di mobilità sostenibile dopo l’emergenza sanitaria è sceso a favore dell’auto portandosi al 20% nel 2022 (24% era nel 2019) a causa del crollo dell’utilizzo del trasporto pubblico, un livello inferiore alla media nazionale che evidenzia le caratteristiche di accessibilità urbana della sede. 

Il Pscl 2023 propone una stima che è nello scenario migliore, la soddisfazione di tutte le richieste, di una percentuale pari a 12,3% (96 dipendenti) che potrebbero cambiare modalità di spostamento casa lavoro. Nello scenario peggiore tale previsione, in cui non si concretizza un miglioramento radicale del trasporto pubblico, si riduce quasi a zero. 

Il grande contributo alla riduzione degli spostamenti e la conseguente riduzione dell’impronta di mobilità rimane luna modalità organizzativa di lavoro: lo smart working, il cui mantenimento diventa fondamentale. 

 

3. Come vengono valutati e selezionati i mezzi di trasporto o le soluzioni di mobilità offerte ai dipendenti? Quali criteri vengono presi in considerazione?

Gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, gli indirizzi europei e la normativa sono la guida di riferimento per le misure e le richieste del Piano degli Spostamenti Casa Lavoro e definiscono la gerarchia che al vertice vede la mobilità attiva, poi il trasporto pubblico e infine le altre soluzioni di mobilità.   

I mezzi di traporto disponibili sono solo quelli per gli spostamenti di lavoro, non per lo spostamento casa-lavoro, dato che in ambito pubblico il parco veicoli, in seguito a prescrizioni normative è in progressiva riduzione. Mezzi ibridi e un veicolo elettrico sono parte del parco mezzi. I servizi di mobilità offerti attualmente consistono in una navetta di prossimità verso la fermata della metro Fermi. Inoltre, è attivo un accordo per il car sharing di Roma, messo a disposizione da Roma Mobilità. 

Grazie alla partecipazione al progetto Horizon2020 Elviten di mobilità elettrica leggera nel 2019 è stato possbile rendere disponibili per gli spostamenti casa lavoro due biciclette elettriche. 

Inoltre, nella contrattazione decentrata precedente era prevista e finanziata una forma di rimborso dell’abbonamento al trasporto pubblico aggiuntiva alle agevolazioni offerti anni passati da Roma Capitale (finanziati con fondi del Ministero dell’Ambiente). 

Lo spogliatoio e doccia per i ciclisti presenti da tempo sono temporaneamente non utilizzabili a causa di importanti lavori di ristrutturazione della sede. 

Alcune colonnine di ricarica sono istallate all’interno del parcheggio di pertinenza dell’edificio a servizio del parco veicoli e sono utilizzabili dai dipendenti in modalità di ricarica pubblica.  

La mobilità elettrica in auto al momento è significativa perché rappresenta un gruppo target di dipendenti aperti al cambiamento delle abitudini di mobilità. Per questo esiste una chat Elettrico ISPRA e stiamo studiando con i colleghi le condizioni di utilizzo delle colonnine.  

 

4. Quali strumenti o tecnologie vengono utilizzati per monitorare e gestire la mobilità dei dipendenti? In che modo vengono raccolti e analizzati i dati relativi agli spostamenti? 

La pianificazione della mobilità sostenibile di Istituto è un processo continuo nel tempo per rispondere agli obiettivi di riduzione degli impatti di mobilità e di qualità della vita. 

L’attività del mobility manager si fonda banca dati interna, con sui domicili dei dipendenti e quelli sulle quote di smart working che sono forniti dal Servizio competente. Questo rende possibile rappresentare tutte le provenienze. I dati relativi alle abitudini di mobilità e alle propensioni sono acquisiti tramite questionario on line, evitando la ridondanza delle domande.   

È in sperimentazione una app con un sistema premiante le scelte di mobilità tramite sfide individuali e tornei. Al fine di consolidare le relazioni di gruppo si investono i premi collettivi in donazioni a favore della rinaturalizzazione di aree danneggiate dai cambiamenti climatici che si trovano in Italia. I dipendenti che partecipano individualmente possono vincere dei voucher. 

L’app consente il monitoraggio per la validazione del Bike to work dei dipendenti della sede dei lavoratori di Ozzano nell’Emilia. 

 

5. Come vengono comunicate e promosse le iniziative di mobility management all’interno dell’azienda? Quali strategie vengono adottate per incoraggiare l’adozione di comportamenti di mobilità sostenibile da parte dei dipendenti? 

Tramite una newsletter #Mobilitynforma, una pagina intranet MAC – Muoviti – Accedi –Condividi, pagine social #Mobilityinrete , la collaborazione con la Comunicazione interna,  la pagina Ispra per te, workshops a tema, poster, infografiche e cartoline personalizzate,  video diffusi tramite lo schermo nell’atrio; inoltre l’attività costante di  relazione con i colleghi con risposta alle richieste di informazioni via mail e diretta della referente per la mobilità in bicicletta.  

Una iniziativa annuale dedicata al gruppo dei CiclISPRA: quest’anno un incontro per conoscerci e presentarci, per trasmettere valore e condividere una carta delle proposte sulla base della Dichiarazione europea della bicicletta. 

Negli anni precedenti una serie video youtube Ambasciatori della bicicletta, che ha coinvolto in rete altre agenzie ambientali, Pillole di ciclo meccanica, Racconti e poesie sulla bicicletta, partecipazione alla costruzione di una mappa degli itinerari urbani in bici, … un prodotto editoriale La Guida de ciclista urbano, una responsabilità condivisa. 

Ogni iniziativa in tema della settimana Europea della Mobilità viene inserita nelle Urban Actions della European Mobility Week.