È di pochi giorni fa la notizia della presentazione a Roma del Rapporto 2023 “MobilitAria”, lo studio annuale dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr (Cnr-Iia) realizzato in collaborazione con Kyoto Club. Il rapporto analizza i dati della mobilità e della qualità dell’aria al 2022 nelle 14 città metropolitane italiane.
Dal rapporto emerge che nel 2022 si è registrata una risalita della mobilità urbana. Il trasporto pubblico stenta a riprendersi dalla drastica riduzione dei passeggeri, in seguito alle limitazioni sanitarie. L’auto è rimasta la protagonista degli spostamenti urbani, non raggiungendo i livelli 2019 influenzati da lavoro agile e smart working. Da verificare la crescita della mobilità leggera nei prossimi anni.
Rispetto al 2021, in quasi tutte le città, sono aumentate le concentrazioni di biossido di azoto (NO2). In tutte le città analizzate, la concentrazione media annua del PM10 nell’anno 2022 è al di sotto dei limiti e, rispetto al 2021, si è delineata una situazione ben differenziata: cinque città del sud vedono i valori di concentrazioni delle stazioni di traffico in discesa e sei le città a nord che riscontrano una risalita, Napoli e Roma non subiscono cambiamenti. Permangono ancora diverse città che superano più di 35 volte il limite giornaliero del PM10 nell’arco di un anno. Confrontando i valori degli obiettivi al 2030 della Commissione europea, risulta che quasi tutte le città si trovano esposte a concentrazioni di inquinanti superiori a quelle attese. Dal Rapporto emerge inoltre che, in termini di emissioni di gas serra, il contributo dei trasporti è di circa il 23,5% sul totale.
Novità del Rapporto 2023 è l’indice sintetico della distanza delle 14 città metropolitane, dallo stato attuale, rispetto agli obiettivi relativi al 2030. L’analisi ha preso in esame la media dei valori su cinque indicatori chiave per ogni città sulla situazione in atto (trasporto pubblico, mobilità attiva a piedi e in bicicletta, mobilità condivisa, tasso di motorizzazione e ripartizione modale) da cui deriva una valutazione dello stato della situazione, un valore numerico che esprime il “Deficit di mobilità sostenibile” di ognuna delle 14 città.
Comparando i risultati troviamo Milano che con -32% si avvicina di più ai target, contrariamente a Catania, che è la più lontana con – 76% ed un grave deficit di mobilità sostenibile. Firenze, Torino, Venezia, Bologna, Roma e Napoli stanno nella prima metà della classifica e si avvicinano all’obiettivo sul fronte della ripartizione modale, ma sono ben distanti in genere ancora per il trasporto pubblico, mobilità attiva e mobilità condivisa. Infine, Cagliari, Genova, Messina, Bari, Palermo e Reggio Calabria sono tutte nella parte bassa della classifica e sono agli ultimi posti, soprattutto per trasporto pubblico, mobilità condivisa e mobilità attiva.