DatA

Bici e monopattini elettrici una soluzione per la Capitale. Lo conferma uno studio ENEA e di due Università romane

Una recente indagine condotta da ENEA in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tre e l’università di Tor Vergata ha evidenziato come biciclette e monopattini elettrici potrebbero sostituire il 20% degli spostamenti con l’auto privata compiuti nei giorni feriali dai cittadini romani. Tali risultati emergono da una vasta indagine condotta su un campione di 240 mila autovetture per un totale di 9 milioni di spostamenti monitorati attraverso i cosiddetti “Floating Car Data”, ossia dati ottenuti tramite veicoli dotati di un dispositivo a bordo (OBU) che memorizza informazioni relative a posizioni, tempi di percorrenza e distanze coperte.

L’indagine ha voluto identificare quella parte di spostamenti in automobile trasferibili verso nuove forme di micro-mobilità elettrica. Nello specifico, sono state fissate due soglie di distanza massima percorribile dai mezzi elettrici, 6 km per le bici e 3 km per i monopattini, tenendo conto delle infrastrutture presenti, dell’accessibilità ai servizi di sharing e della percezione di sicurezza rispetto al tragitto compiuto.

I dati hanno permesso di elaborare un nuovo indice, denominato Micromobility Compatibility Index (MCI), che misura la potenziale compatibilità delle infrastrutture viarie con i mezzi di micro-mobilità per tutta l’area metropolitana di Roma suddivisa in circa 1.400 zone. Complessivamente, nell’area del Comune di Roma emerge un buon potenziale di sviluppo di nuove forme di micro-mobilità elettrica, seppur con elevate disuguaglianze dovute alla presenza di infrastrutture viarie a supporto della mobilità attiva e di aree verdi con percorsi pedonali e ciclabili.

Prendendo in considerazione l’intermodalità, una domanda potenziale di servizi di micro-mobilità si registra lungo le linee B1 e C della metropolitana. Questo costituisce un assist non da poco al fornitore di servizi di micro-mobilità per individuare, previa una più approfondita caratterizzazione dell’utente, in quali aree proporre o rafforzare il servizio offerto. Nondimeno, anche l’amministrazione avrebbe a disposizione una mappa con le aree dove sarebbero più necessari interventi infrastrutturali per agevolare la micro-mobilità.

Come sottolineato da Francesco Vellucci, responsabile del Laboratorio Sistemi e Tecnologie per la Mobilità Sostenibile di ENEA, l’approccio utilizzato a Roma potrebbe essere replicato in altre città identificando le aree urbane a maggiore potenziale di sviluppo della micro-mobilità, favorendo lo shift modale verso soluzioni più sostenibili che rendano le città più vivibili e meno inquinate.

 

Per approfondimenti clicca sul link seguente:

Exploiting floating car data to derive the shifting potential to electric micromobility